Turismo lento e all’aria aperta, ma anche cultura per ripartire nel 2021
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Turismo lento e all’aria aperta, ma anche cultura per ripartire nel 2021

Non solo borghi. Nella nuova normalità la destinazione Italia può offrire una gamma unica di proposte, dai cammini storici.

 

I numeri del turismo nel 2020 sono di grande impatto – l’ENIT ha appena certificato un calo del 49% rispetto al 2019 – ma lo stop forzato ha rappresentato anche l’occasione per ripensare nuovi modelli di business.

 

 

Turismo Lento, la risposta ai nuovi stili di viaggio

 

Il futuro della destinazione Italia guarda in particolare al fenomeno Slow Tourism (vogliamo chiamarlo Turismo Lento, visto che siamo nel Bel Paese?): non soltanto i borghi, magari con la formula dell’albergo diffuso, ormai una bella realtà consolidata, anche grazie a iniziative per i borghi d’eccellenza, come le Bandiere Arancioni o i Borghi Più Belli d’Italia. Ma anche, in questo momento in cui cresce la domanda di vacanza all’aria aperta, i cammini storici. Se ne contano almeno 60 da Nord a Sud, per un tracciato tutto collegato di oltre 7.000 km: dai più noti come la Via Francigena o il Cammino di San Francesco, a quelli ancora da scoprire. Solo per fare qualche esempio – assolutamente non esaustivo – il Cammino delle Cento Torri in Sardegna, un percorso costiero circolare di ben 1.284 km che richiede, si stima, due mesi se si vogliono toccare tutte e 70 le tappe, visitando oltre 400 km di spiagge e più di 500 antiche chiese. Risalendo al Nord, per chi ricerca un’esperienza un po’ più trekking da non perdere le Alte Vie della montagna di Lombardia che, a differenza di altre regioni alpine, offre una grande varietà di paesaggi, dalle Prealpi calcaree, alle catene intermedie con angoli di wilderness, alle Alpi Retiche, i gruppi glaciali o i grandi parchi, e dove si può soggiornare in un’efficiente rete di caratteristici rifugi. Di grande fascino anche i percorsi legati alla Prima Guerra Mondiale tra Nord Lombardia, Trentino e Alto Veneto.

 

 

Per il rilancio, cultura con taglio innovativo

 

E che ne sarà delle città d’arte in questa nuova normalità? Una soluzione può essere puntare sul turismo di prossimità. Un esempio è il Museo Egizio di Torino, che viaggia ormai da anni verso il milione di visitatori annui, anche grazie a un’efficace comunicazione sui social e a eventi rivolti prima di tutto ai torinesi. In questa direzione vanno anche la Pinacoteca di Brera a Milano, che si apre alla città con una serie di iniziative (come i “dialoghi” tra singole opere su temi specifici), e la Galleria degli Uffizi che punta con decisione sui social con una narrazione ironica e a volte anche dissacrante, oltre alle nuove realtà, anche private, come la Fondazione Prada, capace di rivitalizzare un intero quartiere ex industriale milanese.

 

In un Paese variegato e diversificato come l’Italia, non mancano le occasioni di rilancio che rispondano alle nuove esigenze dei viaggatori. Un appuntamento unico per scoprirle in anteprima sarà BIT 2021, prima manifestazione del turismo a tornare in formato fisico, a fieramilanocity dal 9 all’11 maggio.